Dominato dalla possente torre romanica, più volte ricostruito e abbellito, il Vescovado è a sua volta parte non piccola di quella cittadella sacra che si sviluppa a monte del Ponte Pietra, dentro l'ansa dell'Adige e quindi entro il perimetro della Verona romana, e che comprende, con la Cattedrale, le case del Canonicato  e  altre chiese anche  una  serie   di  piazze

e piazzette (piazza Duomo, piazza Vescovado e piazza Broilo), di corti e cortili (corte S.Elena, cortile Canonicato) e di giardini (quelli delle Case del Clero, già di Mastino della Scala).
Dove fosse la prima sede dei Vescovi veronesi non ci è dato sapere se non per congetture.  Gli atti dei Santi Fermo e Rustico ci informano come S.Procolo, quarto vescovo veronese, vissuto alla fine del III secolo, se ne stesse nascosto in un romitorio non lontano dalla città.  Può darsi anche che le prime adunanze dei cristiani attorno al loro Vescovo si facessero nella grotta vicino alla odierna chiesa di S.Nazaro come afferma un'antica tradizione, ma è molto più probabile, come comprovano gli atti del martirio dei Santi Fermo e Rustico, che la prima sede episcopale veronese fosse non lontano dalle mura cittadine, in quel cimitero romano poco discosto dalle rive dell'adige e della grande via Aemilia sul cui territorio sorsero in progressione di tempo le chiese di San Procolo e di S.Zeno, e dov'è tutt'ora la sepoltura di quasi tutti i vescovi veronesi.

Lo stemma del Vescovo Ermolao Barbaro nel Salone Sinodale

In alto: la Torre e un particolare del cortile