I PRINCIPI DELL’AZIONE EDUCATIVA

Affinché una comunità funzioni è necessario che ogni individuo sia consapevole dei principi che la animano e delle regole che ne conseguono; la comunità scolastica non fa eccezione e nella ricchezza dei diversi modi di pensare è necessario che ognuno sappia quali sono le linee di tendenza formative dell’ambiente scolastico in cui lavora o nel quale ha iscritto i propri figli o si è iscritto.

Valori non unici ma fondamentali dell’azione formativa oggi sono:

la cultura : strumento di consapevolezza e partecipazione critica al proprio tempo

l’autorevolezza: il prevalere della testimonianza rispetto all’imposizione.

la trasparenza dei comportamenti: tutto ciò che viene affermato/fatto deve essere motivato.

la gratuità: le nostre relazioni non possono essere dettate da qualche ritorno su di noi.

la coerenza: la sequenza del nostro vivere deve risultare da una serie di atti continui, riconoscibili e dimostrabili come coerenti.

la capacità di riconoscere i nostri errori: presentarsi come fallibili in generale e fallibili nel caso concreto deve essere norma dell’agire ordinario.

l’apertura all’altro: tenere aperta la comunicazione in modo autentico sforzandosi di ascoltare quanto altri hanno da dirci.

il rispetto dell’altro: riconoscere la ricchezza nella differenza

il rispetto per l’ambiente : prendersi cura dell’ambiente in cui si vive e riflettere sulla sostenibilità ecologica dei propri comportamenti

la solidarietà : fare propri i valori delle organizzazioni internazionali e del volontariato

I valori enunciati producono regole di convivenza e norme di comportamento nel rispetto dei diversi ruoli che ogni soggetto gioca all’interno della scuola; gli stessi valori sottendono il Regolamento d’Istituto che ha il compito di entrare nel merito specifico della vita quotidiana e ordinaria dell’Istituto. Regole e comportamenti non sono il frutto di decisioni arbitrarie ma discendono dal confronto democratico tra le componenti che ha avuto luogo nelle sedi a questo deputate; ne consegue che ogni cosa può essere messa in discussione e ripensata qualora lo scorrere del tempo e la sensibilità di qualcuno la facesse ritenere non più adeguata. Collegialità indica quindi sia un principio che una modalità di gestione dell’istituzione scolastica, le cui decisioni di carattere didattico, organizzativo e finanziario sono attribuite non a singoli ma a consigli composti da più persone, secondo quanto stabilito dalle norme giuridiche vigenti. Tale principio generale rappresenta non solo un vincolo formale ma anche uno stimolo al dialogo e alla collaborazione nella ricerca di soluzioni ampiamente condivisibili.

L’ordinamento scolastico prevede infatti modi e tempi per la partecipazione di ogni componente – operatori scolastici, genitori e studenti – alla vita della scuola pur nel rispetto delle diverse competenze. Tali sedi sono gli Organi Collegiali: Consiglio di Istituto, Collegio dei Docenti e Consiglio di classe descritti nell’allegato Regolamento di Istituto.

Più in particolare per quel che riguarda l’aspetto didattico, le scelte generali sono operate dal Collegio dei docenti, mentre quelle più specifiche sono discusse e attuate dai Coordinamenti di materia e dai Consigli di classe. I primi riuniscono docenti di discipline affini e definiscono scelte fondamentali comuni riguardanti le diverse aree (quali gli obiettivi, i saperi disciplinari essenziali, le attività integrative, i libri di testo). I secondi progettano l’attività didattica da realizzarsi nelle singole classi in relazione alla peculiarità e caratteristiche specifiche delle stesse e alle risorse particolari di ciascun consiglio. Questi ultimi definiscono gli obiettivi generali trasversali, che attraversano cioè le discipline e contribuiscono a favorire la coordinazione e l’integrazione dell’attività dei diversi docenti.

E’ lo stesso Consiglio di classe a valutare i risultati generali della programmazione e a comunicarli agli studenti e alle famiglie. Collegiale è anche, perciò, la valutazione dei risultati intermedi quadrimestrali e finali dei singoli allievi, operata seguendo i criteri stabiliti dal Collegio dei docenti.

Gli Organi Collegiali descritti non esauriscono le possibilità di partecipazione alla vita della scuola ma rimangono le uniche sedi legittime per prendere decisioni, far emergere conflitti e problemi. La componente genitori, la componente studenti e la componente non docente hanno il diritto a riunirsi in assemblea facendone richiesta al Dirigente scolastico.

 

GLI OBIETTIVI DELL’AZIONE EDUCATIVA


Approfondire e integrare i curricoli.

Predisporre un supporto continuo per gli studenti dall’accoglienza, all’uscita dal Liceo, creando delle condizioni formative, alternative/integrative della normale attività didattica, educando alla integralità della persona.

Mantenere aperta la progettualità in corso d’anno, nella consapevolezza che la relazione didattica avviene con gruppi e soggetti in età evolutiva, suscettibili quindi di cambiamento e di espressione di bisogni in itinere.

Favorire
l’aggiornamento e la formazione dei docenti, all’interno di quanto previsto dal Contratto nazionale.