In
questo mosaico romano
del IV secolo a.C.,
conservato al Museo
archeologico di Madrid,
due momenti successivi
di un munus gladiatorium,
spettacolo di lotta
che si teneva negli
anfiteatri e nei circhi
dell’antica Roma:
il combattimento tra
un murmullio, armato
di scudo e pugnale,
e un retiarius fornito
di un tridente e una
rete con cui cerca
di avviluppare l’avversario.
La dicitura del mosaico
ci informa che dei
due contendenti, Astyanax
e Kalendio, il primo
ha vinto (vicit) e
il secondo è rimasto
ucciso (la O sbarrata
accanto al nome è
un’abbreviazione per
obiit).
ANFITEATRO
Anfiteatro
Nell'architettura
romana, spazioso edificio
scoperto, generalmente
di forma ellittica,
costituito da uno
spazio centrale piano,
l'arena, circondato
da gradinate disposte
in file concentriche
e attraversate da
corridoi radiali;
sotto l'arena potevano
trovare posto ambienti
di servizio, celle,
gabbie per animali.
Vi si svolgevano lotte
di gladiatori, combattimenti
di animali feroci
e altri spettacoli;
talvolta l'arena veniva
allagata per ospitare
battaglie navali.
Uno degli anfiteatri
più antichi è quello
di Pompei, che risale
all'80 ca. a.C. Nella
città di Roma, il
primo anfiteatro,
in legno, fu costruito
nel 59 a.C. dal pontifex
maximus Caio Scribonio
Curio, mentre il primo
parzialmente realizzato
in pietra risale al
30 a.C., edificato
da Ottaviano. Solo
con il Colosseo la
città ebbe un anfiteatro
interamente costruito
in pietra; l'edificio,
più propriamente anfiteatro
Flavio, fu iniziato
dall'imperatore Vespasiano
nel 72 d.C. e inaugurato
dal figlio Tito nell'80;
secondo un documento
del IV secolo, esso
riusciva a contenere
circa 85.000 spettatori,
ma gli studiosi contemporanei
ritengono che potesse
ospitarne solo 50.000.
Tutte le principali
città dell'impero
ebbero un anfiteatro.
Fra gli edifici meglio
conservati, si ricordano
gli esempi di Pozzuoli,
Capua, Verona in Italia,
Tarragona in Spagna,
Nîmes e Arles nella
Francia meridionale,
El Djem in Tunisia.
Gli
imperatori Vespasiano
e Tito fecero
costruire l'anfiteatro
Flavio, terminato
nell'80 d.C.,
per ospitare giochi
e combattimenti
di gladiatori.
Progettato per
accogliere circa
45.000 persone,
il Colosseo era
attrezzato per
offrire tutte
le comodità, come
un grande velario
per proteggere
gli spettatori
dal sole. Oltre
agli spettacoli
tradizionali,
l'arena poteva
ospitare delle
battaglie navali,
trasformandosi
in un vero e proprio
lago. Oggi le
rovine del Colosseo
sono minacciate
soprattutto dall'inquinamento
atmosferico.
CIRCO
Circo
romano Arena scoperta,
presente in alcune
delle principali città
del mondo romano,
derivata da una modificazione
dell'ippodromo greco
e composta da un lungo
circuito per le corse
dei carri e dei cavalli.
L'arena era circondata
da file di posti a
sedere (cavea), a
eccezione di un'estremità
dove erano situate
le stalle per i cavalli
e i carri (carceres).
La pista era divisa
in lunghezza da un
muro basso, detto
spina, intorno al
quale correvano i
carri. Quattro squadre
rivali, che rappresentavano
i quattro elementi
naturali ed erano
perciò vestite di
verde, rosso, blu
e bianco, guidavano
ciascuna quattro cavalli,
che a loro volta simboleggiavano
le stagioni. Ogni
gara si componeva
di sette giri e ogni
giorno si disputavano
ventiquattro gare.
Nel
circo si svolgevano
anche altri giochi,
quali spettacoli di
saltimbanchi, partite
di caccia e combattimenti
tra gladiatori, tra
animali o tra uomini
e fiere. Nel 55 a.C.
il generale romano
Pompeo Magno offrì
cinque giorni di giochi
del circo (ludi circenses)
durante i quali furono
uccisi 500 leoni e
20 elefanti. I circhi
venivano usati anche
come scenario per
le cerimonie imperiali,
di solito in occasione
delle celebrazioni
che seguivano alle
vittorie militari
o all'ascesa al trono.
Tra le città dell'antichità,
vi erano circhi a
Roma, Salonicco (Grecia),
Sirmium (oggi Sremska
Mitrovica, Serbia)
e Costantinopoli (l'attuale
Istanbul, in Turchia),
dove il circo veniva
ancora chiamato ippodromo.
Il più famoso era
il Circo Massimo a
Roma, fatto costruire
da Giulio Cesare nel
I secolo a.C su una
struttura preesistente
e risalente al VII
secolo a.C. All'esterno
misurava circa 610
m in lunghezza e 190
m in larghezza, mentre
la parte interna era
lunga circa 564 m
e larga 85 m; aveva
una capienza di circa
200.000 spettatori.
Nel
IV e nel V secolo
d.C., sotto la crescente
influenza della Chiesa,
i giochi che tradizionalmente
si svolgevano nei
circhi (nei quali
peraltro avevano subito
il martirio non pochi
cristiani) caddero
in disgrazia e infine
vennero proibiti.
A partire dal VII
secolo d.C., ormai
completamente in disuso,
molti circhi furono
smantellati e le loro
strutture usate come
materiale da costruzione.
SPARTACO
Spartaco
(? - 71 a.C.), gladiatore
di origine tracia
che nel 73 a.C. capeggiò
una rivolta di schiavi,
la più impegnativa
delle guerre servili
che Roma dovette affrontare.
Spartaco aveva prestato
servizio nelle milizie
ausiliarie in Macedonia,
poi, in seguito alla
sua diserzione, fu
ridotto in schiavitù
e destinato a fare
il gladiatore. La
ribellione di cui
fu protagonista scoppiò
nel 73 a.C. a Capua
quando, con alcuni
compagni, Spartaco
fuggì sul Vesuvio
e cominciò a saccheggiare
i territori limitrofi.
Ben presto il numero
degli schiavi ribelli
crebbe a tal punto
da sconfiggere per
ben due volte gli
eserciti romani regolari.
Nel 72 a.C. la rivolta
si estese sia a sud
che a nord e i consoli
Lucio Gellio e Lentulo
Clodiano affrontarono
e uccisero in Apulia
il celta Crixio, compagno
di Spartaco e capo
di una parte dei rivoltosi.
Spartaco invece avanzò
vittorioso fino a
Modena con l'intenzione
di attraversare le
Alpi; poi, abbandonato
il progetto, tornò
a sud e nel 71 a.C.
affrontò in Lucania
il pretore Marco Licinio
Crasso che, con l'aiuto
di Pompeo Magno, lo
sconfisse e uccise.
Secondo le fonti letterarie
Spartaco ebbe grande
forza fisica, non
disgiunta però da
cultura e umanità,
doti che fecero di
lui un personaggio
ben presto leggendario.