La misura del tempo in Mesopotamia

INDICE


I Caldei

Le notizie a noi pervenute sui Caldei, popolo che abitava le pianure della Mesopotamia, sono poche ed incomplete. Alcune tavolette di argilla, risalenti al 4000 a.C., ci fanno supporre che i Caldei rappresentassero la casta sacerdotale dei Babilonesi ed è quindi a loro che erano affidate le mansioni di osservazione del cielo soprattutto per fini astrologici e religiosi. 
Benché essi non abbiano mai raggiunto i progressi fatti più tardi dai Greci, in campo astronomico, i Caldei li precedettero in alcune importanti scoperte. Erano in grado, infatti, di predire, con una certa approssimazione, i moti diretti e retrogradi dei pianeti, le loro congiunzioni e, soprattutto, erano già capaci di calcolare gli istanti delle eclissi di Luna.


Possiamo distinguere nell'astronomia babilonese due periodi: il più antico, che va dal 4000 a.C. fino alla catastrofe di Ninive (607 a.C.), e quello relativamente più moderno che arriva approssimativamente fino al periodo della nascita di Cristo.

  • Del primo periodo si sa pochissimo se non che si tratta di nozioni inerenti il culto religioso ed astrologico. 
    Fra le tavolette di argilla ritrovate negli scavi archeologici ne sono state rinvenute alcune raffiguranti il cielo stellato su cui erano tracciate le figure di qualche costellazione. 
    Allora il calendario babilonese era regolato dal novilunio, con 12 mesi lunari in un anno solare ed un tredicesimo mese in aggiunta di tanto in tanto, quando lo si riteneva opportuno. 
    Un calendario luni-solare, quindi, ulteriormente suddiviso in periodi più brevi corrispondenti alle nostre settimane. 
    L'istante del tramonto del Sole segnava l'inizio del giorno costituito da dodici intervalli detti Kaspu.

  • Il secondo periodo porta ad un computo più esatto del tempo, indispensabile per migliorare la qualità delle osservazioni astronomiche, effettuate in luoghi d'importanza religiosa, probabilmente dalle cime delle alte torri a gradoni dei templi (ziggurat).
    E' infatti di questo periodo la prima suddivisione del cerchio in 360 gradi, come conseguenza del cammino percorso dal Sole nel cielo. La maggiore precisione porta ad osservazioni sistematiche e fondate sul calcolo di fenomeni celesti come le eclissi, la prima delle quali era stata registrata, dai Caldei, il 19 marzo 721 a.C.. 
    Questa ed altre osservazioni di eclissi lunari vengono usate ancor oggi per i calcoli sul moto della luna. A tale proposito ai Caldei si attribuisce la scoperta del "Ciclo di Saros", una successione di 223 lunazioni secondo la quale, ritornando la Luna nella stessa posizione rispetto ai suoi nodi, al suo perigeo e al Sole, si ripetono nello stesso ordine le eclissi del ciclo precedente.
    Intorno al quinto secolo si stabilisce che 19 anni solari corrispondono a 235 mesi lunari, con l’approssimazione della frazione di un giorno. 

 Pur essendo le loro osservazioni esclusivamente rivolte a previsioni astrologiche, ai Caldei va il grande merito di non essersi basati solamente sulla loro fantasia, ma su osservazioni celesti sistematiche ed accurate, estese per un gran numero di anni alla ricerca di una certa periodicità per ogni fenomeno. 
Arrivarono dunque a trovare il sistema per accordare il mese lunare con l’anno solare (da loro calcolato in 365 giorni e 1/4), intercalando un mese ogni tre anni solari.
Il giorno fu diviso in 24 ore; l’ora in 60 minuti primi e in 3600 minuti secondi.
I Babilonesi utilizzarono per la prima volta un ingegnoso strumento per misurare le ore: il polos. Questo strumento riproduceva al rovescio il cammino del sole: 
su di una pietra su cui era scavata una semisfera era posto al centro uno stilo che terminava sul punto centrale della calotta. Una minuscola sferetta proiettava la sua ombra sulla superficie della calotta simulando la posizione del Sole sulla volta celeste. 

 

.


Testa di Re Assurbanipal.
Particolare di bassorilievo calcareo
con scena di guerra.

 


Una tavoletta di argilla

 


Genio alato

 


Tavoletta del Diluvio dell'Epopea di Gilgamesh

 


Una ricostruzione dell’antico “polos”. L’ombra della sferetta posta al centro della calotta indica le varie ore.

 


Ziggurat

 


 Links
http://www.archeonews.it/mesopotamia.html
http://utenti.lycos.it/astrogabriele/storia.htm#caldei
http://www.racine.ra.it/planet/testi/mesopo.htm
http://www.irussell.fi.it/ipertesti/astronomia/l'astronomia%20in%20Mesopotamia.htm

INDICE                                                         INIZIO PAGINA